5 Aprile 2019

Fondo Centrale di Garanzia PMI 2019: cos’è, come funziona e come si richiede

Fondo Centrale di Garanzia: lo strumento del MISE per agevolare l’approvazione di finanziamenti a Start up e PMI innovative

Il Fondo Centrale di Garanzia è uno strumento istituito dal Ministero dello Sviluppo Economico con la Legge n. 662/96 con lo scopo di agevolare la concessione di finanziamenti a Start up e PMI innovative mediante una garanzia pubblica.

Start up, PMI e professionisti per aprire un’attività business fanno spesso richiesta di finanziamenti presso intermediari finanziari. Ottenere l’accesso al credito bancario richiede la presentazione di molteplici garanzie, spesso difficili da ottenere per nuove aziende e realtà giovani. Il Fondo Centrale di Garanzia PMI è la soluzione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per finanziare facilmente la propria idea di business.

Con il Fondo di Garanzia PMI, l’Unione Europea e lo Stato Italiano sostengono imprese e professionisti che necessitano finanziamenti. La garanzia pubblica del Fondo prende il posto delle garanzie normalmente richieste per avere accesso al credito bancario. In altre parole, nel momento in cui un’impresa domanda un finanziamento presso banche o società di leasing può richiedere una garanzia statale tramite il Fondo. In questo modo i rischi per gli intermediari risultano notevolmente ridotti favorendo il rilascio di crediti e finanziamenti.

Il Report MISE al 21 Dicembre 2018 afferma che nel corso del 2018 il Fondo di Garanzia PMI ha accolto circa 130.000 domande di garanzia assicurando finanziamenti per circa 20 miliardi di Euro. La percentuale di domande accolte nel 2018 ha registrato un incremento del 7.9% rispetto all’anno precedente. I dati MISE evidenziano chiaramente come il Fondo di Garanzia risulti uno degli strumenti più efficaci messi a disposizione da Unione Europea e Stato Italiano per affiancare Start up, PMI e professionisti.

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Come funziona il Fondo Centrale di Garanzia?

Il funzionamento del Fondo è semplice. Lo Stato si fa carico del rischio finanziario al 100% garantendo per l’attività con un intermediario finanziario. Il Fondo di Garanzia può essere concesso per coprire i rischi per l’80% del finanziamento e fino a un massimo di 2.5 milioni di Euro.

Dal 15 Marzo 2019 è entrato in vigore il nuovo Decreto MISE relativo al Fondo: è stata individuata una nuova articolazione delle misure di garanzia. Secondo l’ultima normativa, il Fondo può intervenire a favore delle PMI con modalità differenti (in base alle caratteristiche del soggetto richiedente):

  1. Garanzia diretta

La garanzia diretta viene concessa direttamente dallo Stato su richiesta dei soggetti finanziatori (banche e intermediari finanziari) per lo sviluppo delle PMI. In questo caso l’impresa che necessiti di un finanziamento può richiedere alla banca di garantire mediante il Fondo. L’attivazione di questa garanzia non è rischiosa per la banca in quanto, in caso di insolvenza dell’azienda, l’istituto finanziario sarà risarcito dal Fondo pubblico. In caso di esaurimento fondi, la banca verrà ripagata direttamente dallo Stato.

  1. Rassicurazione e controgaranzia

La controgaranzia è la garanzia prestata dal Fondo su richiesta dei soggetti garantiti (Confidi e altri Fondi di Garanzia). In questo caso l’impresa si rivolge a un Confidi che si occupa dell’invio della domanda di controgaranzia al Fondo Centrale.

 

Fondo Centrale di Garanzia: chi può accedere alla garanzia del Fondo? Quali i requisiti di ammissibilità?

Scopriamo quali aziende e professionisti possono accedere al Fondo di Garanzia PMI:

  • PMI (Piccole e Medie Imprese)

Tutte le attività commerciali che risultano conformi ai parametri previsti per rientrare nella categoria PMI hanno la possibilità di richiedere l’accesso al Fondo. Le PMI devono avere un massimo di 250 collaboratori e un fatturato che non superi i 50 milioni. Le PMI devono inoltre essere iscritte alla camera di commercio, devono operare su territorio italiano e hanno l’obbligo di presentare gli ultimi due bilanci depositati. Regolarità contributiva, assenza di procedure di liquidazione e assenza di problematiche bancarie sono tre requisiti fondamentali per qualsiasi PMI richiedente. Infine è necessario che l’impresa risulti idonea a ripagare il finanziamento (in caso di Start up l’idoneità viene valutata su piani previsionali). Sono incluse nella definizione di PMI anche Start up e PMI innovative. Quali sono i criteri di valutazione per le Start up? Le Start up devono presentare un business plan dettagliato con i propri progetti aziendali.

  • Liberi professionisti

I freelance iscritti agli ordini o alle associazioni professionali presenti nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico possono avere accesso al Fondo di Garanzia PMI.

  • Consorzi, società di servizio alle PMI e società consortili miste (legge 317/91)

Le società consortili economicamente e finanziariamente sane, per poter richiedere la garanzia pubblica, devono rientrare nei parametri previsti per le PMI.

Il Fondo Centrale di Garanzia può essere richiesto da aziende appartenenti a qualsiasi settore, con qualche eccezione. NON possono accedere al Fondo le imprese operanti nei seguenti settori:

  • Industria automobilistica;
  • Costruzione navale;
  • Industria carboniera;
  • Attività finanziarie;
  • Industria siderurgica;
  • Fibra sintetica.

 

Fondo Centrale di Garanzia: quali settori può agevolare?

Il Fondo di Garanzia PMI può agevolare esclusivamente realtà operanti all’interno dei seguenti settori ISTAT:

  • Attività manifatturiere;
  • Costruzioni;
  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
  • Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua;
  • Ristorazione;
  • Alberghi;
  • Trasporti e magazzino;
  • Sanità e servizi sociali;
  • Servizi pubblici, sociali e personali;
  • Istruzione;
  • Attività immobiliari;
  • Informatica;
  • Ricerca;
  • Estrazione di minerali;
  • Agricoltura e caccia (solo controgaranzia);
  • Pesca e piscicoltura (solo controgaranzia).

 

Fondo Centrale di Garanzia: come si richiede l’accesso al Fondo dopo la riforma del 15 Marzo 2019

Come richiedere la concessione del Fondo? Riguardo a questa tematica esiste un Decreto MISE del 12 Febbraio 2019 (in vigore dal 15 Marzo 2019) che ha rivoluzionato le condizioni e le modalità di accesso al Fondo.

In precedenza, infatti, l’impresa non poteva rivolgersi direttamente al Fondo di Garanzia PMI per ricevere la garanzia pubblica. L’attività doveva necessariamente inoltrare la richiesta di accesso tramite un intermediario finanziario in grado di comunicare direttamente con il Gestore del Fondo.

A partire dal 15 Marzo 2019, secondo le disposizioni del Decreto MISE del 12 Febbraio 2019, sono state applicate nuove condizioni di accesso al Fondo di Garanzia. I soggetti richiedenti non necessitano più dell’intermediario finanziario per accedere al fondo, bensì possono inviare direttamente la propria richiesta di ammissione unicamente attraverso l’apposita funzionalità del Portale Fondo di Garanzia.

La richiesta di ammissione inviata dalle aziende al portale FDG deve contenere necessariamente:

  • I dati per verificare i requisiti di ammissibilità richiesti per accedere al Fondo;
  • Le condizioni economiche applicate per il finanziamento: il tasso (fisso o variabile) e le potenziali commissioni bancarie applicate;
  • Le informazioni previste dal Piano della trasparenza;
  • Le informazioni su ulteriori eventuali garanzie.

In seguito all’invio della richiesta, il Gestore del Fondo assegnerà a ciascuna richiesta ricevuta un numero di posizionamento che verrà comunicato all’impresa stessa. Il Gestore attribuirà ad ogni azienda anche un Responsabile di unità organizzativa per l’istruttoria. L’eventuale ammissione al Fondo verrà deliberata dal Consiglio di Gestione in seguito ad approfondite analisi riguardo alla disponibilità finanziaria.

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