19 Giugno 2018

PMI innovative: cosa sono, requisiti e vantaggi

 

Il valore delle PMI innovative in termini di fatturato sarebbe di oltre 2 miliardi di euro: a dirlo è l’ultima Relazione annuale stilata dal ministero dello Sviluppo economico sulla strategia nazionale in favore di questa tipologia d’impresa.

Nel 2017 le PMI innovative censite sono state 700. Oltre la metà identificate come startup ad aver acquisito lo status di piccola e media impresa innovativa.

I dati più recenti del ministero dello Sviluppo economico sulle PMI innovative restituiscono una fotografia del settore molto lusinghiera. Nel 2017, infatti, le 700 piccole e medie imprese innovative hanno fatturato oltre 1,3 miliardi di euro e creato un indotto complessivo di 9.313 dipendenti e 2.674 soci, con un «tasso di sopravvivenza» che sfiora il 90 per cento.

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Cosa sono le PMI innovative?

La configurazione di piccola e media impresa innovativa è stata introdotta nel 2015 con la legge n.33 del 24 marzo 2015 di conversione del decreto n.3 dello stesso anno, denominato Investment Compact. In realtà l’Investment Compact non ha fatto altro che riproporre, rimodulandola, la normativa relativa alle startup innovative (Decreto Crescita del 2012).
Gli obiettivi principali delle norme che regolamentano l’attività delle PMI innovative, e che ne costituiscono i fondamenti, sono lo sviluppo tecnologico, gli incentivi all’occupazione e la crescita sostenibile, grazie ad un percorso in grado di raggiungere il rafforzamento di nuove imprese innovative, la promozione di processi tecnologici, l’attrazione di capitali esteri nel nostro Paese.
Le PMI innovative, semplificando, rappresentano delle società di capitale costituite anche in forma di cooperativa, con sede produttiva in Italia, in grado di soddisfare alcuni parametri riguardanti l’innovazione tecnologica.

 

5 requisiti fondamentali per ottenere lo status di PMI innovativa

Non tutte le piccole e medie imprese possono vantare lo status di PMI innovative. Così, come, non tutte le startup innovative sono in grado di cambiare organizzazione e finalità secondo le regole dell’Investment Compact.

Una PMI innovativa è tale se:

  1. L’attività principale e gli interessi economici sono perseguiti in Italia, e le azioni (che potrebbe essere trasferite ai collaboratori come remunerazione) non risultato quotate sui mercati regolamentati;
  2. Ha un fatturato che non supera i 50 milioni di euro all’anno o un bilancio totale annuo non superiore ai 43 milioni di euro, e ha depositato almeno un bilancio certificato presso il Registro delle imprese;
  3. Ha un numero di dipendenti non superiore a 250 e non risulta iscritta alla sezione speciale registro per startup innovative e incubatori certificati;
  4. Le spese affrontate per lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca risultano uguali o superiori al 3 per cento delle maggiori entità tra costi e valori totali di produzione, così come le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo, quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del piano industriale;
  5. I costi per il personale e per i consulenti impiegati nelle attività di ricerca, sviluppo e innovazione e le spese legali affrontate per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale risultano nell’ultimo bilancio approvato.

 

Essere PMI innovative conviene? Ecco tutti i vantaggi

Strutturarsi come piccola e media impresa innovativa conviene, e non solo per ragioni economiche. Infatti, accanto alle agevolazioni fiscali sulle remunerazioni per i dipendenti e per i consulenti e sugli investimenti, una PMI innovativa ha la possibilità di promuovere campagne di equity crowdfunding per la raccolta di capitali autorizzata ai sensi del regolamento Consob.

Per poter sfruttare tutti i vantaggi di questa particolare configurazione aziendale è necessario iscrivere la società in una sezione speciale del Registro per le imprese. Ma con quali vantaggi?

  • Flessibilità
    Le PMI innovative prevedono una gestione flessibile della società alla cui base c’è la possibilità di emettere strumenti finanziari partecipativi, offrendo le proprie quote di capitale. Inoltre, l’attribuzione di queste quote può non attribuire diritti di voto o avvenire non proporzionalmente alla tipologia di partecipazione aziendale acquisita.
  • Il ricorso all’equity
    Le PMI innovative possono incentivare e remunerare i propri dipendenti, interni ed esterni (consulenti) con l’attribuzione di quote, con stock opinion o con schermi di work for equity, inteso come remunerazione dei collaboratori e consulenti che prestano opere e servizi in assenza di vincoli di subordinazione. A chi beneficia di questa formula è applicata l’irrilevanza fiscale e contributiva.
  • Incentivi sugli investimenti
    Le PMI innovative possono beneficiare di incentivi fiscali sugli investimenti, sia diretti che indiretti. Infatti, gli investimenti erogati da persone giuridiche, enti e società sono soggetti a deduzioni dell’imponibile Ires del 20 per cento. Gli investimenti erogati, invece, da persone fisiche sono soggetti a detrazioni Irpef del 19 per cento
  • Equity crowdfunding
    Alle PMI innovative è consentito raccogliere capitali in regime di equity crowdfunding. L’equity crowdfunding è uno strumento di finanziamento che permette a startup e PMI di raccogliere fondi tramite piattaforme di crowdfunding autorizzate e al donatore-finanziatore di diventare, di fatto, azionista del progetto finanziato.
  • Accesso al credito
    Le PMI innovative godono di un accesso semplificato, gratuito e diretto all’intervento del Fondo centrale di garanzia. Il Fondo centrale di garanzia è un fondo pubblico, istituito nel 1996 con la legge n.662 ed operativo dal 2000, che favorisce l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese.
  • Ripianamento delle perdite
    Le PMI innovative, in caso di perdite sistematiche, godono di un regime speciale sulla riduzione del capitale sociale, con agevolazioni sul ripianamento delle perdite, se superiori ad un terzo del capitale sociale.
  • Internazionalizzazione PMI
    Le PMI innovative godono del sostegno ad hoc nel processo di internazionalizzazione da parte dell’Agenzia ICE, inclusa l’assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia, l’ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali, e l’attività volta a favorire l’incontro delle PMI innovative con investitori potenziali.

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